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Riflessione sul Vangelo Festivo

a cura del Diacono Gaetano Bellino

 

Anno Liturgico 2009-2010 (Anno C)

 

 

 

8 Dicembre 2009 - Solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

Pubblicato: domenica 6 dicembre 2009

Se vuoi, prima di leggere la riflessione, clicca qui per le letture dal Lezionario

La Solennità dell’Immacolata Concezione è incastonata nel cammino d’Avvento come una pietra purissima in un oggetto di valore. Come un diamante dà valore e risalta la preziosità del gioiello in cui è incastonato così la Solennità dell’Immacolata Concezione dà valore al cammino d’Avvento. Tanto che se l’Avvento è il tempo che ci impegna tutti nell’attesa di Dio e nell’adempimento della speranza cristiana, Maria è colei che in modo concreto e immediato ci insegna e ci aiuta ad attendere ed a sperare.

La Solennità dell’Immacolata Concezione parte da lontano ed ha avuto la sua consacrazione ufficiale con la proclamazione del dogma nel 1854 da parte di Pio IX. Una verità di fede che ci immerge nel grande disegno della salvezza del genere umano progettato da Dio per riscattare l’umanità dalla sua condizione di peccato, dopo la prima ed originale colpa commessa all’inizio della storia del genere umano.

Nel cammino dell’Avvento questa Solennità ci invita a purificarci dalle impurità della vita. Guardiamoci dentro e con la preghiera, nella quale ci scopriamo amati da Dio, purifichiamo i nostri sguardi da visioni cattive, purifichiamo la nostra bocca da giudizi cattivi, purifichiamo il nostro udito dal sentire cose cattive, purifichiamo le nostre mani dal desiderio sfrenato di possedere, purifichiamo le nostre ambizioni dal voler apparire ed essere sempre ai primi posti, infine, purifichiamo il nostro cuore dall’egoismo e da ogni tipo di cattiveria. Rendiamo pura tutta la nostra vita e nella grazia di Dio ci sentiremo veramente liberi e realizzati.

La presenza di Maria Immacolata nella pienezza del tempo di Avvento non costituisce, quindi, un’interruzione alla continuità degli argomenti di questo tempo liturgico, ma incoraggia tutti alla pratica effettiva dell’Avvento nel chiaro esempio di una fanciulla che nella natura e nella condizione non era differente da noi e che, pertanto, ci è di incoraggiamento a rafforzare la fiducia in Dio

La solennità dell’Immacolata Concezione è, dunque, un forte richiamo per tutti a vivere in castità e purezza di spirito.

Quando spettacoli, modi di parlare e dire, comportamenti soggettivi e di gruppo vengono improntati alla legittimazione del piacere fine a sé stesso senza regole morali di alcun genere non possiamo che attenderci tempi sempre più tristi sul versante del rispetto della vita e della corporeità.

La Vergine Immacolata, che non ha conosciuto alcun peccato, tutta pura e tutta santa, prima, durante e dopo il parto è un punto di riferimento importante nella vita di ogni cristiano, perché nelle proprie azioni esprima in famiglia, nel lavoro e ovunque si trovi il rispetto del pudore, del matrimonio, della fedeltà, della vera sessualità e della dignità di ogni persona, soprattutto nei confronti di bambini ed adolescenti.

I gravi peccati contro il sesto comandamento non possono essere taciuti ne passare sotto silenzio perché la cultura dominante di questa nostra società legittima assurdi comportamenti immorali in campo sessuale. Noi abbiamo il dovere di denunciare tutto il male in questo campo e di mettere un freno ad esso proponendo, non solo a parole, ma con la testimonianza di vita  che sia di totale rispetto della dignità e della sacralità di ogni persona umana.

In questo senso la solennità dell’Immacolata è un forte appello al recupero della dignità di ogni persona umana, dal concepimento al suo naturale termine. Una persona fatta ad immagine e somiglianza di Dio, anche se fragile e debole per le conseguenze del peccato originale, rimosso dal sacramento del battesimo, ma che comunque condiziona la nostra vita di relazione con Dio e con i fratelli.

Possiamo dire che la solennità dell’Immacolata va oltre i confini della festa religiosa e si colloca all’interno di un processo culturale e morale, sociale e politico che va a recuperare la dignità di tutte quelle persone  che sono offese ed umiliate in ogni angolo di questa nostra afflitta ed amareggiata valle di lacrime.

In questa prospettiva comprendiamo esattamente quello che scrive l’apostolo Paolo nel brano della lettera agli Efesini e che leggiamo come testo della seconda lettura. Noi siamo chiamati alla santità, alla purezza e modello di questo nostro itinerario di perfezione nella carità è la Vergine Immacolata, la donna caritatevole e generosa aperta con il suo purissimo cuore a tutte le richieste dei fratelli affamati, assetati, desiderosi non solo dei beni essenziali ma del Bene per eccellenza che è Dio.

Per realizzare questo modello di vita umana e cristiana abbiamo la necessità di lottare con maggior forza interiore, che solo la grazia di Dio può donarci, contro le forze del male che si annidano nel cuore dell’uomo e nella storia e negli avvenimenti di questi nostri tempi.

Tutto sarà possibile con Maria e con il suo aiuto materno che ci fa uscire dalle paludi e dalle sabbie mobili del peccato che attentano alla nostra vita personale e collettiva.

I dubbi e le incertezze di Maria nell’Annunciazione, di cui ci ricorda il testo del vangelo, vengono superati con il totale abbandono alla parola di Dio, con il recupero della piena fiducia in Dio, in quanto a Lui nulla è impossibile.

Chiediamo a Maria, in questo giorno solenne dell’immacolato suo concepimento, di ritrovare la bussola e l’orientamento per ripetere il nostro “Si” continuamente a Dio e metterci davvero e completamente nelle sue mani, perché noi “siamo opera delle sue mani” e gioia del suo cuore di Padre.

Maria ci conduca a Cristo, perché da Cristo, unico salvatore, redentore e mediatore possiamo attingere la forza necessaria di quella grazia santificante che ci liberi da ogni tentazione, da ogni male e da ogni peccato che insidia la nostra anima e la nostra salvezza eterna.

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