8 Dicembre 2009 -
Solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
Pubblicato:
domenica 6 dicembre 2009
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dal Lezionario
La
Solennità dell’Immacolata Concezione è incastonata nel
cammino d’Avvento come una pietra purissima in un oggetto di
valore. Come un diamante dà valore e risalta la preziosità
del gioiello in cui è incastonato così la Solennità
dell’Immacolata Concezione dà valore al cammino d’Avvento.
Tanto che se l’Avvento è il tempo che ci impegna tutti
nell’attesa di Dio e nell’adempimento della speranza
cristiana, Maria è colei che in modo concreto e immediato ci
insegna e ci aiuta ad attendere ed a sperare.
La
Solennità dell’Immacolata Concezione parte da lontano ed ha
avuto la sua consacrazione ufficiale con la proclamazione
del dogma nel 1854 da parte di Pio IX. Una verità di fede
che ci immerge nel grande disegno della salvezza del genere
umano progettato da Dio per riscattare l’umanità dalla sua
condizione di peccato, dopo la prima ed originale colpa
commessa all’inizio della storia del genere umano.
Nel
cammino dell’Avvento questa Solennità ci invita a
purificarci dalle impurità della vita. Guardiamoci dentro e
con la preghiera, nella quale ci scopriamo amati da Dio,
purifichiamo i nostri sguardi da visioni cattive,
purifichiamo la nostra bocca da giudizi cattivi,
purifichiamo il nostro udito dal sentire cose cattive,
purifichiamo le nostre mani dal desiderio sfrenato di
possedere, purifichiamo le nostre ambizioni dal voler
apparire ed essere sempre ai primi posti, infine,
purifichiamo il nostro cuore dall’egoismo e da ogni tipo di
cattiveria. Rendiamo pura tutta la nostra vita e nella
grazia di Dio ci sentiremo veramente liberi e realizzati.
La
presenza di Maria Immacolata nella pienezza del tempo di
Avvento non costituisce, quindi, un’interruzione alla
continuità degli argomenti di questo tempo liturgico, ma
incoraggia tutti alla pratica effettiva dell’Avvento nel
chiaro esempio di una fanciulla che nella natura e nella
condizione non era differente da noi e che, pertanto, ci è
di incoraggiamento a rafforzare la fiducia in Dio
La
solennità dell’Immacolata Concezione è, dunque, un forte
richiamo per tutti a vivere in castità e purezza di spirito.
Quando
spettacoli, modi di parlare e dire, comportamenti soggettivi
e di gruppo vengono improntati alla legittimazione del
piacere fine a sé stesso senza regole morali di alcun genere
non possiamo che attenderci tempi sempre più tristi sul
versante del rispetto della vita e della corporeità.
La
Vergine Immacolata, che non ha conosciuto alcun peccato,
tutta pura e tutta santa, prima, durante e dopo il parto è
un punto di riferimento importante nella vita di ogni
cristiano, perché nelle proprie azioni esprima in famiglia,
nel lavoro e ovunque si trovi il rispetto del pudore, del
matrimonio, della fedeltà, della vera sessualità e della
dignità di ogni persona, soprattutto nei confronti di
bambini ed adolescenti.
I gravi
peccati contro il sesto comandamento non possono essere
taciuti ne passare sotto silenzio perché la cultura
dominante di questa nostra società legittima assurdi
comportamenti immorali in campo sessuale. Noi abbiamo il
dovere di denunciare tutto il male in questo campo e di
mettere un freno ad esso proponendo, non solo a parole, ma
con la testimonianza di vita che sia di totale rispetto
della dignità e della sacralità di ogni persona umana.
In questo
senso la solennità dell’Immacolata è un forte appello al
recupero della dignità di ogni persona umana, dal
concepimento al suo naturale termine. Una persona fatta ad
immagine e somiglianza di Dio, anche se fragile e debole per
le conseguenze del peccato originale, rimosso dal sacramento
del battesimo, ma che comunque condiziona la nostra vita di
relazione con Dio e con i fratelli.
Possiamo
dire che la solennità dell’Immacolata va oltre i confini
della festa religiosa e si colloca all’interno di un
processo culturale e morale, sociale e politico che va a
recuperare la dignità di tutte quelle persone che sono
offese ed umiliate in ogni angolo di questa nostra afflitta
ed amareggiata valle di lacrime.
In questa
prospettiva comprendiamo esattamente quello che scrive
l’apostolo Paolo nel brano della lettera agli Efesini e che
leggiamo come testo della seconda lettura. Noi siamo
chiamati alla santità, alla purezza e modello di questo
nostro itinerario di perfezione nella carità è la Vergine
Immacolata, la donna caritatevole e generosa aperta con il
suo purissimo cuore a tutte le richieste dei fratelli
affamati, assetati, desiderosi non solo dei beni essenziali
ma del Bene per eccellenza che è Dio.
Per
realizzare questo modello di vita umana e cristiana abbiamo
la necessità di lottare con maggior forza interiore, che
solo la grazia di Dio può donarci, contro le forze del male
che si annidano nel cuore dell’uomo e nella storia e negli
avvenimenti di questi nostri tempi.
Tutto
sarà possibile con Maria e con il suo aiuto materno che ci
fa uscire dalle paludi e dalle sabbie mobili del peccato che
attentano alla nostra vita personale e collettiva.
I dubbi e
le incertezze di Maria nell’Annunciazione, di cui ci ricorda
il testo del vangelo, vengono superati con il totale
abbandono alla parola
di Dio, con il recupero della piena fiducia in Dio, in
quanto a Lui nulla è impossibile.
Chiediamo
a Maria, in questo giorno solenne dell’immacolato suo
concepimento, di ritrovare la bussola e l’orientamento per
ripetere il nostro “Si” continuamente a Dio e metterci
davvero e completamente nelle sue mani, perché noi “siamo
opera delle sue mani” e gioia del suo cuore di Padre.
Maria ci
conduca a Cristo, perché da Cristo, unico
salvatore,
redentore e mediatore possiamo attingere la forza necessaria
di quella grazia santificante che ci liberi da ogni
tentazione, da ogni male e da ogni peccato che insidia la
nostra anima e la nostra salvezza eterna.