“La parola
“Ordine” significa partecipazione alla disciplina e all’austerità propria di
quella spiritualità, pur nell’autonomia propria della vostra condizione
laicale e secolare, la quale peraltro comporta spesso sacrifici non minori
di quelli che si attuano nella vita religiosa e sacerdotale”
(Giovanni
Paolo II, 14 giugno 1988, al capitolo generale OFS).
Chi sono i
Francescani Secolari?
Siamo un
corpo composto da oltre 430.000 professi, che insieme agli oltre 150.000
religiosi e religiose francescani deve portare avanti nel tempo e nella storia
la missione che il
Crocifisso di san Damiano affidò a
san Francesco:
“Va’
e ripara la mia casa, che come vedi è in rovina”
E a
Casteltermini?
Il Terz’Ordine Francescano (TOF) venne istituito nella Chiesa Madre di
Casteltermini il 9 gennaio 1910 presso
l’altare della SS. Trinità. Nel 1916 venne trasferito nella Chiesa di san
Giuseppe dietro autorizzazione dell’allora vescovo Bartolomeo Lagumina. Negli
anni 40 la Congregazione ritornò in Chiesa Madre sotto l’assistenza
dell’arciprete Padalino e dei frati cappuccini che si sono susseguiti nel tempo
e che non hanno mai fatto mancare la loro guida spirituale. Dal 1973 la
direzione spirituale del TOF viene curata dall’arciprete Giovanni Di Liberto,
che allora era parroco della chiesa di san Francesco.
A livello internazionale, nel corso degli anni il Terz’Ordine, ha subito
notevoli cambiamenti in linea con le indicazioni del Concilio che ha invitato
ogni famiglia spirituale a portare avanti il proprio rinnovamento adeguato alle
esigenze nuove della Chiesa e della società di oggi. Con la nuova Regola
approvata nel 1978 da Paolo VI, il Terz’Ordine Francescano viene denominato
Ordine Francescano Secolare (OFS) e non si parla più di Congregazioni ma di
Fraternità.
A Casteltermini, che sin dall’inizio ha avuto carattere interparrocchiale, l’OFS
ha fatto ogni sforzo per rinnovarsi e seguire le indicazioni del centro,
Provinciale prima e Regionale poi, dopo la raggiunta unità delle fraternità di
Sicilia.
Attualmente
siamo circa 120 professi, comprese però le tante persone ammalate che non
possono frequentare e quanti si sono lasciati intiepidire nell’antico fervore.
Cosa facciamo?
L’idea è
semplice ma il progetto è di grande valore: seguire il Signore Gesù Cristo
con lo stile di san Francesco, coscienti delle nostre fragilità che ci
portano a fare ciò che non vorremmo, certi che Gesù il quale ci ha redenti e
conosce le nostre miserie non ci farà mancare il suo aiuto, pronti a
ricominciare ogni giorno, fiduciosi che l’oggi che ci è dato da vivere sarà
migliore di ieri.
Nel nostro
cammino ci dà forza l’avanzare insieme, per mano, sorreggendoci a vicenda.
Vieni anche
tu! La tua debolezza sarà una forza in più!